Come si sta sviluppando la professione di autista nel settore delle spedizioni nel mondo
La mancanza di autisti è oramai un problema generalizzato tra le società di autotrasporto locale e tra le società che si occupano di spedizioni nazionali e internazionali che si occupano di spedizioni nel mondo.
La mancanza di personale in questo settore non è lamentata solo in Italia: il problema si riscontra anche all’estero. In particolare, se parliamo di spedire in tutto il mondo, si riscontra la mancanza di figure professionali alla guida di mezzi pesanti adibiti al trasporto di merci su ruote.
Il numero stimato di autisti che mancano all’appello, basandoci sui dati di ricerca, supera le migliaia di unità. Stiamo parlando di figure altamente professionali che dovrebbero occupare i seguenti ruoli: autista camion e autista mezzi pesanti per quanto riguarda le spedizioni nel mondo,e autista autobus e pullman per le tratte locali.
La maggior parte di aziende di trasporto comunitario, che si occupano di trasporti a livello internazionale, e di trasporti internazionali Stati Uniti Italia, sono alla continua ricerca di figure professionali ma purtroppo con scarsi risultati.
A cosa è dovuta la scarsa reperibilità di queste figure professionali? Senz’altro una delle principali cause è la mancanza di persone che decidono di impegnarsi nella formazione per eseguire questa professione.
Ma perché nessuno o sempre meno persone vogliono fare questo mestiere?
Ci sono diversi aspetti da tenere in considerazione, vediamoli assieme:
Non è semplice il percorso per un giovane, al giorno d’oggi, che decida di diventare un autista locale o un autista di spedizioni nel mondo su ruota. Basti pensare alla patente, indispensabile per esercitare questo lavoro: per ottenerla servono tempo e denaro, ore e ore di scuola e dei costi da sostenere che oscillano attorno ai 3 mila euro.
Poi c’è da considerare il tipo di vita che deriva dall’affrontare questa professione, perché, come per tanti altri lavori, anche fare l’autista di mezzi pesanti influisce nella vita privata. C’è da tenere conto dei giorni di viaggio per le tratte più lunghe, esempio per i canali di spedizioni internazionali Stati Uniti Italia, la vita in cabina distante da casa, il tempo da dedicare allo scarico e carico da passare nei magazzini che non sempre -per non dire quasi mai- sono attrezzati con aree dedicate per gli autisti, le spese per la trasferta, e aspetto non meno importante, lo stipendio, che purtroppo rispetto ad anni addietro, ai giorni d’oggi non è sempre così allettante in confronto al sacrificio e all’impegno che richiede questo tipo di lavoro.
Ecco spiegato brevemente perché il cambio generazionale di questa professione è in serie difficoltà. Inoltre, anche il progressivo invecchiamento della popolazione influisce negativamente: essendoci sempre meno giovani, non si riesce a dare un cambio alle persone che andranno in pensione. Un aspetto positivo che va evidenziato è però l’approccio sempre maggiore a questo tipo di professione da parte del mondo femminile. Sono infatti numerose, e sempre in crescita, le donne che scelgono di esercitare in maniera definitiva questo mestiere.
Ma quali possono essere le soluzioni nel medio e lungo periodo?
Le associazioni, i caricatori e spedizionieri, i datori di lavoro e gli autisti stessi si stanno impegnando a migliorare lo stile di lavoro degli autisti in termini di spazi dedicati, contratti migliorati, slot di turni ben organizzati, mezzi macchina recenti e ben manutentati ed impegno reciproco. Questo dovrebbe portare il lavoro del camionista, sia di tratte medio lunghe che di tratte impegnate per spedizioni nel mondo, ad essere nuovamente apprezzato anche dai giovani dei giorni nostri.
